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Come i brand devono approcciarsi alla Gen Z

todayOttobre 14, 2022

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Come i brand devono approcciarsi alla Gen Z

Come i brand devono approcciarsi alla Gen Z

Ad oggi, nel mirino di grandi aziende, c’è la Generazione Z. Sono loro il target maggiormente studiato. Se un tempo erano i brand a influenzare le scelte di consumo, oggi sono i consumatori, o meglio la Generazione Z, a influenzare le azioni dei brand.

Nel linguaggio comune degli ultimi anni è diventato normale sentire le parole Millennial e Generazione Z. Se all’inizio non si sapeva bene a cosa facessero riferimento, oggi invece le idee sono molto chiare.

Millennial e Generazione Z. Questi due termini sono entrati nel vocabolario per indicare due generazioni differenti, ma con punti in comune. La prima racchiude i nati tra il 1980 e 1994, la generazione della “Community”. Poi c’è la seconda, comunemente conosciuta come Generazione Z o Centennial, che rappresenta i nati tra il 1995 e il 2015. Quest’ultima è la generazione composta dai veri nativi digitali, nati nell’era degli smartphone, del touch, dei selfie, iperconnessi e con una vita più online che offline.

Chi è la Generazione Z?

Molto spesso per descrivere questa nuova generazione si parte dai suoi predecessori: i Millennial. Si cerca quindi di fare un confronto tra le due generazioni. Ma se si volesse solo puntare a descrivere alcuni dei tratti distintivi della Generazione Z basterebbero poche parole:

  • social-addicted: social, social e ancora social. La generazione Z risulta la generazione più attaccata ai social, senza fermarsi a quelli di Zuckerberg. I social sono lo spazio dove possono sentirsi vicino a persone simili e parlare liberamente;
  • streaming lover: tra le caratteristiche che li distinguono dalle generazioni precedenti c’è la propensione allo streaming. Questa generazione infatti è nata e cresciuta tra Netflix, Spotify e siti di film streaming;
  • mobile dependence: lo strumento che permette loro di essere sempre iper-connessi e informati.

Tre caratteristiche, quelle appena citate, che hanno inevitabilmente influenzato la loro visione di vita, i loro valori, le abitudini, i consumi, il modo di comunicare e i loro modelli di vita.

Le strategie per i Millennial possono essere utilizzate anche per la Generazione Z?

Chi ha pensato di adottare le strategie per i Millennial, a quest’altra nuova generazione, si potrebbe ritrovare a fare un buco nell’acqua. Non basta solo puntare alla multicanalità, strategia adottata per i Millennial. Questo nuovo target ha molte più sfaccettature ed è necessario conoscerlo per poterlo conquistare.

È una generazione, secondo una ricerca di Ernst & Young, che risulta molto più influenzata da YouTuber o da influencer “della porta accanto”, con cui è più facile mettersi in contatto, a differenza delle celebrità. I giovani che rientrano in questo nuovo segmento apprezzano l’autenticità dei brand e cercano contenuti tramite cui possano esprimersi. Inoltre, sempre dalla ricerca promossa da Ernst & Young, risulta che la Generazione Z utilizzi i mezzi a propria disposizione per informarsi, promuovendo l’esperienza di pre-acquisto, più di qualsiasi altra generazione.

generazione zeta

Generazione Z: Un futuro che guarda al passato

Sebbene i ragazzi della Generazione Z rappresentino una grande occasione per aumentare i profitti, le aziende devono prima conoscerli, studiarne bisogni e abitudini. Devono insomma praticare una simbiosi con questi “nuovi adulti del domani”.

L’attenzione di questa generazione è sfuggente: essi passano da un brand all’altro alla ricerca della perfetta combinazione tra esperienza di acquisto e di consumo. Per le aziende riuscire a trattenere la loro attenzione, per più di qualche clic, rappresenta una vera sfida. Una semplice immagine statica su Facebook non è quindi il modo migliore per attirare la loro attenzione. Preferiscono essere partecipi di ciò che accade dietro a un marchio, conoscere i retroscena e familiarizzare con il brand.

Trasparenza, semplicità e autenticità: queste le parole per descrivere una strategia apprezzata dai giovani di oggi. Più un brand è autentico e riesce a trasmettere e mantenere i propri valori, più ha possibilità di attirare e trattenere la Generazione Z. Generazione che, a differenza dei Millennial, non vuole nascondersi dietro ai filtri di Instagram, ma preferisce mostrarsi autentica e con determinati valori.

Infine, se l’azienda mostra e promuove il suo lato sostenibile, potrebbe avere ancora più speranze di entrare nell’orbita di interesse dei giovani Z. Questa generazione si presenta molto più vicina e attenta alle cause ambientali e sociali. Lo ha rivelato anche la ricerca Havas, secondo cui il 75% è disposto a scegliere un brand in base all’impegno sulla sostenibilità, indipendentemente dal prodotto o servizio che veicola.

Come le aziende devono approcciare la Gen Z

Come i brand devono approcciarsi alla Gen Z.

Come abbiamo visto quindi, prima di attuare una strategia (sbagliata), il primo passo fondamentale da attuare risulta lo studio. Per realizzare una strategia vincente, risulta indispensabile conoscere la Generazione Z, in particolare capire gli strumenti da adottare e i soggetti eventualmente da coinvolgere.

Risulta vincente, quindi, una strategia che permetta a questa nuova generazione di conoscere i brand in modo autentico e che faccia risaltare determinati valori. Questi ultimi infatti, sono il vero valore aggiunto che le aziende possono sfruttare a loro favore. L’importante è non inciampare nei propri passi: esaltare dei valori che in realtà l’azienda non ha e non ha mai avuto genera l’effetto opposto e a quel punto la Generazione Z sarà ormai troppo lontana.
E voi aziende a che punto siete?

La Generazione Z rappresenta quindi un’evoluzione. Restare al passo con questa e le prossime generazioni che verranno per le aziende sarà una grossa sfida. Rimanere aggiornati e apprendere come cambiare la propria strategia sarà di vitale importanza

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Scritto da: ester.cavallo

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