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ATTACCO HACKER: ARRIVANO LE PRIME RICHIESTE DI DENARO

todayFebbraio 18, 2023

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ATTACCO HACKER: ARRIVANO LE PRIME RICHIESTE DI DENARO

Attacco hacker: arrivano le prime richieste di denaro .Denaro che serve per scongiurare la paralisi dei servizi offerti o la diffusione di dati

sensibili. Parla Giuseppe Izzo, consulente presso diversi soggetti pubblici e privati : “Effetti devastanti che riguardano tutti“. Occhio alle app bancarie e fintech, dove basta il click per trasferire denaro.

I timori sono diventati realtà . Sono partite le prime richieste di denaro da parte di chi, un paio di settimane fa, ha hackerato alcuni server condivisi in concomitanza con il blocco TIM:.

“Le nostre previsioni -spiega Giuseppe Izzo, Ceo di Uese Italia, consulente, con la sua azienda, di soggetti pubblici e privati – si sono purtroppo confermate. Rsa, ovvero le Residenze sanitarie assistenziali, i gestori di scommesse online e persino i broker assicurativi sono stati contattati via mail da chi ha in possesso dati o comunque tutte le coordinate per bloccare i siti e quindi l’attività di centinaia e centinaia di realtà produttive del nostro Paese. Dai 30 ai 50mila euro la somma pretesa“.

In tutto sono duecentomila le imprese a rischio, ma il dato è approssimativo . Al centro ci sono numerose vulnerabilità, note da anni, dei server VMWare ESXi, molto utilizzati.

“Siamo  a un livello decisamente superiore rispetto al passato  – afferma ancora Izzo. I dispositivi colpiti sono sistemi utilizzati per realizzare le infrastrutture di virtualizzazione, presenti alla base della maggior parte dei sistemi informativi aziendali. La compromissione  di queste infrastrutture significa, poter passare “sotto” alle protezioni applicative e di sistema, della maggior parte dei servizi aziendali, arrivando ai dati e fermando i sistemi senza che si possa fare molto per impedirlo.

Nel mirino PMI, molte nel triveneto, che registra un +20% dei reati cyber, rispetto all’anno scorso, Toscana + 35%, Puglia 25% e Lombardia con 25% circa. Incrementi che sono tutt’altro che insignificanti. Nell’ultimo attacco il rischio che gli hacker abbiano carpito notizie e password è altissimo.

Siamo di fronte a quella che, senza mezzi termini, è possibile definire come una vera e propria rapina digitale, in quanto questi sistemi di virtualizzazione sono estren1amente diffusi ed utilizzati da aziende ed organizzazioni private in ogni settore”.

Il nuovo fronte dunque è rappresentato proprio dalle app bancarie.

“Prima di utilizzarle – sostiene Izzo – bisogna stare molto attenti, cambiare tutte le password e bisogna farlo al più presto. Ognuno di noi deve effettuare questo step, qualsiasi sia il gestore del traffico telefonico. Siamo di fronte a un problema epocale che dimostra come il nostro sistema informatico, soprattutto quello degli Enti pubblici, sia in uno stato di totale abbandono. Che diventa drammatico se si pensa, in particolare, ai Comuni sotto i  35mila abitanti. La situazione è grave ovunque, ma nelle città, diciamo così, periferiche, siamo letteralmente all’anno zero. Anche perché la banda larga lì non è arrivata e i dati appunto corrono sul rame, per dirla volgarmente lungo gli stoppini telefonici”.

Scritto da: ester.cavallo

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