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IDF ha intensificato le azioni militari contro le postazioni della forza di pace delle Nazioni Unite nel sud del Libano, UNIFIL, colpendo una torre di osservazione presso la base di Naqoura. Secondo quanto riportato, un carro armato Merkava dell’IDF ha aperto il fuoco, ferendo due peacekeeper. Questo attacco, insieme ad altri colpi sparati contro postazioni ONU in diverse aree, ha sollevato preoccupazioni a livello internazionale. Tra le posizioni colpite vi sono anche le basi italiane nella regione, che ospitano oltre mille militari, rendendo la situazione particolarmente delicata per l’Italia e gli altri Paesi coinvolti nella missione.
L’attacco, descritto come deliberato, ha danneggiato i sistemi di comunicazione e i veicoli nelle basi. Inoltre, fonti locali riferiscono che l’IDF avrebbe disattivato le telecamere di sorveglianza e un drone israeliano è stato visto sorvolare le postazioni prima dell’attacco. La missione UNIFIL, che opera dal 1978 per mantenere la stabilità nella regione, è ora sotto una crescente pressione. Le azioni israeliane, descritte come un tentativo di allontanare la missione per eliminare “testimoni scomodi” in vista di future operazioni militari, stanno esacerbando la tensione con Hezbollah, l’organizzazione militare attiva in Libano.
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso la sua indignazione, definendo gli eventi “inaccettabili” e sottolineando come l’attacco possa configurarsi come un crimine di guerra. Italia e Francia hanno annunciato l’intenzione di convocare una riunione speciale per discutere la situazione e cercare soluzioni diplomatiche.
L’episodio rappresenta un ulteriore passo verso l’intensificazione del conflitto nella regione, mettendo a rischio gli equilibri fragili tra Israele, Hezbollah e le forze di pace internazionali.
Scritto da: Gianluca Bozzo
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