Attacco informatico al Parlamento europeo e l’Italia nel mirino
Attacco informatico al Parlamento europeo e l’Italia nel mirino.Il gruppo filo-russo Killnet ha rivendicato l’attacco ddos tramite il suo canale Telegram, dopo che gli eurodeputati hanno approvato una risoluzione che definisce la Russia uno stato sponsor di attività terroristiche.
Mercoledì 23 novembre il sito web del Parlamento europeo è stato vittima di cyber-attacco. Si tratta di un ddos, acronimo di distributed denial of service, un tipo di attacco informatico che mira a sovraccaricare i sistemi per rendere indisponibili i servizi. “I nostri esperti stanno lavorando per proteggere i sistemi”, ha twittato ieri l’account ufficiale del Parlamento. Il sito è ora è tornato in funzione.
L’attacco è arrivato poche ore dopo che gli eurodeputati avevano votato una risoluzione che definiva la Russia “stato sponsor del terrorismo”. L’attacco è stato rivendicato dalla cybergang filorussa Killnet, attraverso un messaggio diffuso sul loro canale Telegram.
Attraverso Telegram, Killnet ha effettuato una vera e propria chiamata alle armi ai suoi seguaci, invocando un “bombardamento del server del sito ufficiale del Parlamento europeo”, definito “sponsor dell’omosessualità”.
Chi è Killnet
Killnet è un collettivo di attivisti, che ha preso posizione a favore del Cremlino, ma non è ufficialmente legato ad apparati statali russi. In ottobre il gruppo ha condotto una serie di attacchi contro alcune infrastrutture aeroportuali negli Stati Uniti. Erano stati annunciati alcuni attacchi anche controobiettivi italiani. “Killnet ha preso di mira istituzioni o aziende di paesi che si sono schierati contro la Russia – spiega l’esperto di cybersicurezza Pierluigi Paganini -. Utilizza i suoi canali Telegram per invitare i suoi seguaci a sferrare attacchi contro gli obiettivi designati”.
I ddos sono resi più semplici anche dall’utilizzo di botnet, gruppi di dispositivi compromessi che i gruppi criminali utilizzano per sferrare gli attacchi. Questi eserciti di macchine zombie sono disponibili anche come servizio a noleggio: si parla infatti di “botnet for hire”. In questi casi può rivelarsi complesso risalire agli attori che si trovano dietro agli attacchi. I ddos, secondo le maggiori aziende attive nel settore della mitigazione, si sono fatti sempre più frequenti e dimensioni sempre maggiori nell’ultimo periodo.
“Questo conflitto è caratterizzato dalla presenza massiccia di attori non statali in campo cibernetico – illustra Paganini -. Ci sono una serie di forze che si scontrano nei cyberspazio che non sono direttamente riconducibili a strutture statali: gruppi criminali o gruppi di attivisti. Questi attori possono però avere un impatto notevole. Alcuni di essi potrebbero inoltre essere sfruttati da apparati governativi per condurre operazioni cyber senza incorrere in sanzioni o conseguenze ufficiali”.
La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha twittato un suo commento in seguito all’attacco. “La mia risposta è: gloria all’Ucraina”.
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