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Auto Standard Euro 7 : perchè Italia e Germania contrari

todayMarzo 14, 2023

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Auto Standard Euro 7 : perchè Italia e Germania contrari

Auto Standard Euro 7 : perchè Italia e Germania contrari .Otto paesi dell’Unione Europea si sono presentati alla riunione sugli Standard Euro 7 per le automobili che la Commissione vorrebbe in vigore tra due anni.

All’incontro c’erano i rappresentanti di Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Slovacchia e Portogallo. Sul fronte dei nuovi standard Euro 7 il regolamento proposto nel novembre scorso dalla Commissione europea prevede un ulteriore taglio degli inquinanti. Alla sbarra ci sono il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto e il particolato fine.

Il regolamento chiede all’industria di sviluppare motori più puliti. Si tratterebbe di investimenti ingenti che i costruttori ritengono vani davanti allo stop ai motori termici nel 2035 già concordato e in attesa solo della ratifica finale.

La normativa Euro 7 prevede infatti per i motori diesel un abbattimento delle emissioni NOx (ossidi di azoto) del 35% rispetto all’attuale Euro 6, con la soglia che scende da 80 mg/km a 60 mg/km, che è lo stesso limite per i mezzi a benzina. Stretta poi al particolato, con un taglio del 13%.

La proposta riguarda anche tutte le emissioni prodotte da componenti dei veicoli come freni e gomme che, anche se con un maggior orizzonte temporale fissato al 2035, dovranno essere ridotte del 27%. Novità inoltre per le auto elettriche: per la prima volta dovrà essere valutata anche la durata delle batterie e il loro conseguente impatto sull’ambiente.

mezzi pesanti, come detto, saranno interessati dal regolamento Euro 7 a partire dal 2027: per loro sono previste riduzioni dei limiti di emissione anche dell’80%.

L’auto a zero emissioni

Proprio sull’auto a zero emissioni di CO2 l’Italia ha bloccato l’accordo già blindato dall’ultimo via libera del Parlamento europeo lo scorso 14 febbraio. Esprimendo netta contrarietà insieme alla Polonia.

In scia anche la Bulgaria, che sarebbe pronta ad astenersi, e la Germania, che da settimane chiede di salvaguardare l’utilizzo degli e-fuels. Un’opposizione che tocca anche la proposta più recente di Bruxelles di avere già dal 2030 bus cittadini a zero emissioni e di tagliare in modo progressivo – del 45% al 2030, del 65% al 2035 e del 90% al 2040 – le emissioni per le flotte degli altri mezzi pesanti nuovi.

«Evviva la transizione ecologica ma che non sia imposta per legge da Bruxelles», è l’avvertimento lanciato dal vice premier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini.

Apertura verso gli e-fuel

I paesi riuniti chiedono lo stop ai motori endotermici dal 2035, il regolamento per la riduzione di emissioni di C02 per i veicoli pesanti. E lo stop al regolamento euro 7, che prevede un ulteriore taglio degli inquinanti come il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto e il particolato fine. E chiede all’industria di sviluppare motori più puliti, a partire dal 2025 per i veicoli leggeri.

Ma, spiega oggi Il Sole 24 Ore, sul piatto c’è anche altro. L’Unione Europea va verso un’apertura nei confronti degli e-fuel. Ovvero i carburanti di ultima generazione che potrebbero essere utilizzati per alimentare motori “a scoppio”, anche dopo il termine finora considerato, il 2035.

Da Bruxelles, dunque, potrebbe arrivare una dichiarazione sul possibile ruolo dei cosiddetti e-fuel, anche dopo che il divieto dei motori a combustione sarà entrato in vigore. Questa possibile apertura, sostiene il quotidiano, potrebbe riaprire la partita e sarebbe al centro di una mediazione in corso tra Europa e Germania.

Scritto da: ester.cavallo

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