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Il Cremlino ha lanciato un chiaro avvertimento ai Paesi occidentali riguardo l’uso di missili forniti all’Ucraina per colpire il territorio russo. In una dichiarazione del 18 novembre, Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ha sottolineato che qualsiasi attacco diretto contro la Russia da parte di missili forniti dalla NATO sarà considerato un’azione ostile, con conseguenze severe e adeguate risposte militari. L’avvertimento segue l’intensificarsi dei rapporti tesi tra Mosca e le potenze occidentali. Acuite dall’invio di armamenti avanzati a Kiev per sostenere la sua difesa contro l’invasione russa.
L’escalation verbale del Cremlino riflette la preoccupazione per l’uso di sistemi missilistici occidentali, come gli ATACMS, che potrebbero colpire in profondità il territorio russo. Tali missili sono dotati di elevata precisione e hanno una gittata di oltre 300 chilometri. La NATO ha ribadito di non essere coinvolta direttamente nel conflitto. Ma Putin ha insistito che l’uso di queste armi richiede supporto satellitare e informazioni di intelligence, implicando quindi la partecipazione attiva dei Paesi membri dell’Alleanza atlantica. Peskov ha accusato gli Stati Uniti e i loro alleati di rischiare un’escalation pericolosa. Mettendo in gioco la stabilità internazionale.
Negli ultimi mesi, il conflitto in Ucraina ha visto un aumento significativo dell’uso di missili a lungo raggio. Gli attacchi da parte delle forze ucraine hanno colpito obiettivi strategici all’interno del territorio russo, inclusi depositi di munizioni e basi militari. Questi attacchi sono stati possibili grazie ai nuovi sistemi d’arma forniti dagli alleati occidentali. Alimentando il timore di una possibile reazione militare russa che potrebbe allargare il conflitto. Putin ha dichiarato che la dirigenza della NATO “deve capire con cosa sta giocando”, alludendo alle possibili “conseguenze serie” per l’uso indiscriminato di tali missili contro la Russia.
L’avvertimento del Cremlino si inserisce in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, con la Russia che accusa la NATO di agire come parte del conflitto piuttosto che come un mediatore neutrale. Le dichiarazioni di Peskov sono state interpretate come una minaccia diretta ai Paesi occidentali, specialmente quelli più attivi nel fornire armamenti all’Ucraina. Il rischio di un’escalation ulteriore rimane elevato, mentre le forze russe continuano a bombardare le infrastrutture critiche ucraine in risposta agli attacchi ricevuti.
Scritto da: ester.cavallo
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