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In Egitto si riscrive la storia

todayNovembre 21, 2022 1

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In Egitto si riscrive la storia

In Egitto si riscrive la storia. Presso il sito archeologico di Saqqara, gli esperti hanno fatto una scoperta eccezionale che aggiungerà un importante tassello ai libri di storia.

Trovata la tomba di una regina sconosciuta: era la moglie di un faraone di 4500 anni fa. La rete di tunnel

Insieme alla sovrana appartenente alla V dinastia mummie, utensili in pietra calcarea e rame e altri reperti. Il ministro delle Antichità egiziano: “Si chiamava Khentkaus III ed è la prima volta che si legge il suo nome”. Miroslav Bárta direttore degli scavi ad Abusir: “Questi ritrovamenti illustrano anche l’importanza rivestita dalle donne nella corte reale e nell’Antico Egitto”.

L’Egitto continua ad elargire sorprese restituendo a piene mani antichi tesori custoditi nel suo sottosuolo. L’ultima sorpresa l’ha riservata agli archeologi la necropoli di Abusir, a 25 chilometri dal Cairo, dove è in corso una campagna di scavi da parte di una spedizione guidata dall’Istituto ceco di egittologia, affiliato all’Università Carlo di Praga. Questo istituto porta avanti campagne di scavo in quel luogo da circa 55 anni. Di recente però è stato fatto un importantissimo ritrovamento: la tomba di una antica regina, finora sconosciuta. E non basta. Sono stati scoperti anche altre mummiereperti vari, 30 utensili in pietra calcarea e rame e una serie di tunnel comunicanti.

La tomba

La tomba – si apprende da Scienzenotizie.it – fa parte di una necropoli situata a sud-est del complesso funerario del faraone Neferefre, dove pare siano stati sepolti i nobili vissuti all’epoca della V dinastia, ovvero nel periodo intorno al 2450 a.c. Si ritiene che la donna seppellita nel sito fosse, quasi certamente, la moglie di questo faraone di 4.500 anni fa.

Khentkaus III

 

Una regina finora sconosciuta

Il ministro delle Antichità egiziano, Mamdouh el-Damaty, ha dichiarato che la misteriosa regina si chiamava Khentkaus III, spiegando che è la “prima volta che si scopre il nome di questa sovrana, sconosciuta prima della scoperta della sua tomba”. In effetti quel nome non figurava finora nella lista dei sovrani della V Dinastia. Il nome sarebbe evidenziato in una iscrizione trovata all’interno della sepoltura stessa.

Da Moglie del re a Madre del re

La tomba, affermano gli esperti, risalirebbe al 2994-2345 a.C. (metà della V Dinastia appunto) ed è la classica sepoltura a mastaba, abbastanza simile per dimensioni e forma ad altre rinvenute in quella zona. Si tratta cioè di una tomba a gradoni, di forma simile a un grosso tronco di piramide. La cappella era munita in origine di false porte e si trovava nella parte sotterranea della mastaba. Al di sotto c’era la camera sepolcrale, a cui si poteva accedere unicamente tramite un pozzo verticale. Oltre ai reperti, che facevano parte del corredo funerario, gli archeologi hanno portato alla luce delle camere laterali con disegni e iscrizioni. Da queste si è rilevato che Khentkaus III era la moglie di Neferefre (2460-2458 a.C.). Il suo titolo di Moglie del re sarebbe poi mutato in Madre del Re, perché il figlio Menkauhor sarebbe divenuto faraone.

L’archeologo: “Ancora molto dovremo scoprire”

“Con questa nostra scoperta abbiamo riportato alla luce un’altra parte sconosciuta della storia della V Dinastia”, spiega Miroslav Bárta, direttore degli scavi ad Abusir, “aggiungendo tessere al mosaico che ci è noto fino ad oggi. E ancora molto dovremo scoprire. Questi ritrovamenti illustrano anche l’importanza rivestita dalle donne nella corte reale e nell’Antico Egitto in generale”.

“Questo ritrovamento ci aiuterà a far luce su alcuni aspetti sconosciuti della V dinastia, che insieme alla IV dinastia vide la costruzione delle prime piramidi“, ha detto il ministro egiziano per le Antichità. “Questa è un’altra scoperta significativa negli ultimi anni (che) ha ripetutamente confermato che la necropoli di Abusir fornisce una serie di fonti uniche per la ricostruzione delle principali epoche della storia dell’antico Egitto“, ha detto il leader del team archeologico, Barta, precisando che “la scoperta è solo un’ulteriore prova di quanto il sito di Abusir meriti ulteriori ricerche”.

 

Scritto da: ester.cavallo

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