Listeners:
Top listeners:
Radio UESE ITALIA La radio dell'eccellenza imprenditoriale
La produzione industriale italiana ha registrato una contrazione significativa a settembre 2024. Segnando un calo del 4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, secondo i dati diffusi dall’Istat. Il trend negativo evidenziato dall’istituto di statistica si inserisce in un contesto di persistente debolezza economica. Con un indice di produzione che rimane invariato rispetto ad agosto, ma in diminuzione rispetto all’anno precedente.
Nel dettaglio, il terzo trimestre ha visto un leggero incremento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Trainato principalmente dai beni strumentali (+1,5%) e dall’energia (+1,1%). Tuttavia, il comparto dei beni di consumo ha subito un calo marcato del 2,2%, influenzato dalla flessione della domanda interna e dalle difficoltà nel settore della produzione dei beni durevoli e non durevoli. In termini annuali, i beni di consumo sono diminuiti del 6,5%, segno di una debolezza strutturale che coinvolge diversi settori produttivi.
L’andamento negativo della produzione industriale è confermato anche dai dati dei primi nove mesi del 2024. I quali mostrano una flessione complessiva del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo decremento è particolarmente pronunciato nel settore energetico, con un calo del 7,3%, seguito dai beni di consumo, che scendono del 3,5%. Al contrario, il segmento dei beni strumentali ha registrato una crescita del 3,5%, suggerendo un aumento degli investimenti in attrezzature e macchinari produttivi da parte delle imprese.
Gli analisti indicano diversi fattori alla base di questa contrazione, tra cui il rallentamento della domanda globale, l’aumento dei costi energetici e l’incertezza politica interna che ha inciso negativamente sulla fiducia delle imprese. Anche la produzione nei settori intermedi ha segnato una flessione del 5,7%, aggravata dalle difficoltà nelle catene di approvvigionamento e dall’instabilità dei mercati internazionali.
Le prospettive per il futuro restano incerte, con una possibile ripresa legata principalmente a un miglioramento delle condizioni macroeconomiche globali e a una stabilizzazione dei costi energetici. Le misure governative in discussione, volte a sostenere la crescita e a incentivare la digitalizzazione e l’innovazione nelle imprese, potrebbero fornire un supporto alla ripresa del settore industriale nei prossimi mesi. Tuttavia resta da vedere come queste politiche si tradurranno in un impatto concreto sull’economia reale.
Scritto da: Gianluca Bozzo