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Qatargate: arrivano a Milano gli investigatori belgi. Si salvi chi può

todayGennaio 11, 2023

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Qatargate: arrivano a Milano gli investigatori belgi. Si salvi chi può

Qatargate: arrivano a Milano gli investigatori belgi. Si salvi chi può . Tremano i palazzi del potere. Lo scandalo Qatargate rischia infatti di allargarsi ulteriormente. Nei prossimi giorni gli investigatori belgi, che per primi hanno indagato sulla vicenda, saranno a Milano per incrociare le informazioni con i colleghi e i magistrati italiani.

Inizierà infatti la prossima settimana la collaborazione tra gli investigatori belgi e gli uomini della Guardia di finanza di Milano per eseguire le copie forensi dei dispositivi informatici, come pc e telefoni, sequestrati dagli inquirenti meneghini su ordine della magistratura di Bruxelles nell’inchiesta ribattezzata Qatargate.

I sequestri erano avvenuti a inizio dicembre, su ordine di investigazione europeo, a casa dell‘eurodeputato Pier Antonio Panzeri e della moglie Maria Dolores Colleoni a Calusco D’Adda (Bergamo), in quella ad Abbiategrasso (Milano) dei genitori di Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, e nell’ufficio di una commercialista nel Milanese.

Gli investigatori belgi potranno effettuare, insieme alla Guardia di finanza coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale, le copie dei dispositivi per analizzare il materiale informatico e acquisire documentazione utile per le indagini in cui si ipotizza la presenza tangenti all’Europarlamento per favorire gli interessi di Marocco e Qatar.

Difesa Panzeri

Al termine di una breve udienza a porte chiuse, i giudici del Riesame di Bergamo si sono riservati sul sequestro preventivo – decretato lo scorso 23 dicembre dal gip – dei conti intestati alla famiglia Panzeri arrestata nell’inchiesta belg, ribattezzata Qatargate, su una presunta corruzione che ha coinvolto alcuni esponenti del Parlamento europeo. Sul conto dell’ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri e della moglie Maria Dolores Colleoni sono stati sequestrati circa 40mila euro, 200mila euro invece sul conto della figlia Silvia.

La richiesta di ‘congelamento’ arrivata da Bruxelles ha riguardato complessivamente sei conti correnti, oltre ai due intestati alla famiglia Panzeri, ci sono quelli all’ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e a Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex eurodeputato arrestato.

In particolare, “nella discussione tecnica – hanno spiegato i difensori Angelo De Riso e Nicola Colli – abbiamo insistito sulla richiesta di nullità dell’ordinanza del gip. Per noi esistono vizi formali nel certificato di congelamento firmato dal Belgio. Il certificato, a nostro avviso, non è completo in alcuni punti,doveva essere in realtà documentato ossia il giudice doveva chiedere un’integrazione che non c’è stata”. Un cavillo tecnico su cui dovrà pronunciarsi il Riesame.

Intanto, dopo la decisione dei giudici di Brescia di lasciare ai domiciliari Silvia Panzeri, la difesa attende ancora di capire qual è il destino delle due donne,  assenti in aula il 9 gennaio.

Su Maria Dolores Colleoni (anche lei ai domiciliari) pende un’udienza in Cassazione che potrebbe confermare la consegna già decisa dai giudici della corte d’appello di Brescia, mentre per Silvia Panzeri l’udienza di consegna – sempre a Brescia – è in agenda il prossimo 16 gennaio.

Intanto, gli avvocati hanno fatto sapere che moglie e figlia di Panzeri “sono provate, ma stanno bene”.

Scritto da: ester.cavallo

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