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Zara : un ulteriore passo nella direzione della circolarità

todayOttobre 24, 2022

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Zara : un ulteriore passo nella direzione della circolarità

Zara : un ulteriore passo nella direzione della circolarità , preparandosi ad entrare nel mercato “second hand” introducendo nella propria offerta le riparazioni, la rivendita e le donazioni di capi usati.

A partire dal prossimo 3 novembre, si legge in una nota, il marchio di abbigliamento del gruppo Inditex lancerà nel Regno Unito il servizio ‘Pre-Owned‘, disponibile nei negozi, sul sito web e sulla app del brand.

Gli sforzi di Zara nel campo della sostenibilità si rafforzano con la nuova iniziativa “Pre-Owned”. Un progetto che sarà avviato in via sperimentale in 60 location del Regno Unito il prossimo 3 novembre e che sarà dedicato a riparare, rivendere e riciclare i propri vecchi capi. Sarà possibile riparare ogni capo di Zara, anche i più vecchi, sostituendo zip o bottoni o riparando le scuciture, semplicemente portando il capo in negozio o inviandolo dopo aver compilato un form online. Secondo le stime, ciascun capo potrebbe essere restituito entro circa dieci giorni dalla spedizione.

Oltre al servizio di riparazione il programma include una piattaforma di resell dei capi secondhand, in cui le foto dei prodotti saranno ottenute dai database stessi di Zara scansionando i codici a barre interni ai capi stessi e da cui saranno anche ricavate le informazioni sulla composizione del capo con la possibilità di aggiungere foto o dettagli se richiesto. Il servizio sarà gratuito per i venditori mentre i compratori pagheranno una sterlina in più del prezzo originario insieme a un costo del servizio del 5%.

Ultima parte del programma poi è il canale per la raccolta e la donazione di capi usati che in realtà esiste già dal 2015 ma che si arricchirà grazie al ritiro a domicilio. Gli abiti saranno portati alla British Red Cross e dunque non sarà necessario che tutti i capi siano soltanto di Zara.

La head of sustainability di Zara, Paula Ampuero, ha comunque parlato delle difficoltà del riciclaggio tessile in assenza di grandi infrastrutture dedicate in loco: «Cerchiamo sempre di vedere gli indumenti di scarto come una nuova risorsa, ma è una sfida enorme per l’industria trasformare un indumento di scarto post-consumo in un nuovo indumento. Normalmente lo rivendono ad altre industrie, per utilizzarlo in tessuti industriali».

Anche se l’idea di un programma di resell per i capi fast fashion è già stata sperimentata in forme diverse da H&M, COS, Nike e Levi’s, che hanno investito nel resell, questo test avviato da Zara sembra sicuramente l’iniziativa più strutturata finora vista nel campo del fast fashion.

Inoltre ha dichiarato che :

“Stiamo chiedendo ai clienti di trovare canali affidabili per i capi che non possono utilizzare, ma nulla andrà in discarica,” . “Vedremo come si evolve e come funziona. È una prova. Questo è qualcosa di molto, molto nuovo per l’azienda, quindi vogliamo vedere come funziona nel Regno Unito e ci aiuterà ad avere una panoramica sul mercato reale.”

Scritto da: ester.cavallo

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