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Bonus in scadenza entro fine anno: cosa accadrà?

todayOttobre 29, 2022

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Bonus in scadenza entro fine anno: cosa accadrà?

Bonus in scadenza entro fine anno: cosa accadrà? Alcuni incentivi potrebbero subire ritocchi con la legge di bilancio che il nuovo esecutivo di destra dovrà varare a breve. Ecco quali sono le agevolazioni che possono essere utilizzate entro il 2022

A poco più di due mesi dalla fine del 2022, sono diversi i bonus in scadenza che potrebbero subire ritocchi con la legge di bilancio che il nuovo governo di Giorgia Meloni dovrà varare a breve.

Vediamo nel dettaglio quali sono le agevolazioni economiche che possono essere utilizzate entro quest’anno, e cosa può succedere per alcune di esse con il nuovo esecutivo, a partire dai bonus che riguardano la casa.

La scorsa manovra ha previsto una proroga pluriennale per le più importanti agevolazioni sulla casa, come il bonus ristrutturazioni (50% di detrazione su una spesa massima di 96mila euro per la ristrutturazione di appartamenti in condominio o singole unità abitative), il bonus verde (36% di detrazione fino a 5.000 euro) e l’ecobonus (credito d’imposta tra il 50 e il 65% per ristrutturazioni che portino a una riduzione del consumo energetico) che sono stati rinnovati fino al 31 dicembre 2024.

I bonus in scadenza nel 2022 e quelli prorogati

Si apre invece una stagione di modifiche per il superbonus 110%.

CONDOMINI

Ad oggi per i condomini c’è tempo fino a tutto il 2023 per sfruttare il superbonus, mentre gli interventi agevolati sulle villette unifamiliari scadono quest’anno per chi ha effettuato almeno il 30% dei lavori entro settembre.

Nel momento in cui verrà ridefinito il superbonus i tempi si allungheranno, in modo da continuare a sostenere la riqualificazione degli edifici. Dopo essere stato utilizzato negli ultimi due anni da migliaia di famiglie per l’efficientamento energetico delle proprie abitazioni, l’incentivo potrebbe presto lasciare spazio ad aliquote di detrazione ridotte, anche del 40-50% rispetto al livello attuale del 110%.

In realtà un simile procedimento era già previsto che avvenisse, anche se in modo più graduale: come infatti prevedeva la manovra 2022, l’agevolazione statale doveva essere tagliata al 70% nel 2024, per poi scendere al 65% nel 2025, anno di “scadenza” della misura.

Le ipotesi al vaglio della maggioranza sono diverse e su questo molto dirà la legge di bilancio. Gli orientamenti arrivati nei giorni passati parlano di una riduzione dell’aliquota di detrazione al 60-70% già a partire dal 2023.

C’è poi un’altra ipotesi che invece sostiene la diversificazione del bonus in base al reddito del beneficiario o al tipo di immobile oggetto dei lavori: sarebbe più alto in caso di prima casa (non di lusso), mentre sarebbe più basso per la seconda abitazione. Le posizioni in essere non verrebbero toccate. Si pensa poi di modificare anche tutto il sistema dei bonus edilizi, semplificando e accorpando quanto più possibile. Da un lato le aliquote di detrazione subiranno un forte taglio, mentre dall’altro gli incentivi per la casa green verranno decisamente allungati.

BONUS FACCIATE

E veniamo al bonus facciate, cioè la detrazione fiscale del 60% delle spese sostenute per interventi di manutenzione e restauro o recupero delle facciate esterne degli edifici: questo incentivo è in scadenza il 31 dicembre 2022.

È stato invece confermato fino al 31 dicembre 2023 il bonus acqua potabile, un credito d’imposta del 50% sulle spese per acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica sull’acqua di rubinetto.

Il bonus mobili del 50%, invece, sarà valido per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 e potrà essere richiesto solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. Ma il tetto di spesa dal prossimo anno sarà dimezzato a 5.000 euro.

BONUS TV E DECODER

In scadenza il 31 dicembre 2022 c’è anche il bonus tv e decoder, l’agevolazione per l’acquisto di tv e decoder idonei alla ricezione di programmi televisivi con i nuovi standard trasmissivi (Dvbt-2/Hevc). A partire da ottobre il bonus può essere erogato fino a un importo massimo di 50 euro.

GIOVANI

Per i giovani c’è ancora la possibilità fino a fine anno di usufruire del bonus casa under 36, che permette di non pagare le imposte se si ha meno di 36 anni, un Isee fino a 40mila euro e si compra la prima casa.

In scadenza ci sono anche i bonus per le mamme con figli a carico da richiedere entro l’anno: il bonus asilo nido, per pagare le rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie croniche, e il bonus bebè, assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo nel 2021 (e 2020 fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare per adozioni e affidamenti preadottivi).

L’assegno unico per i figli, invece, è stato confermato anche per il 2023 e il riconoscimento della prestazione sarà automatico se non cambiano i requisiti. Possono richiedere l’agevolazione tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni, a prescindere dall’occupazione lavorativa, con o senza Isee.

Infine, c’è tempo fino a fine anno per richiedere il bonus trasporti, vale a dire lo sconto di 60 euro per chi acquista abbonamenti ai mezzi pubblici.

CONCLUSIONE

La prima legge di bilancio del governo Meloni parte da quaranta miliardi di euro. Mentre sarà un decreto a prorogare gli aiuti alle famiglie e alle imprese fino a fine anno. Che assorbiranno anche per tre quarti la dotazione della manovra. Al cui interno avrà un capitolo pensioni e l’allargamento della flat tax per le partite Iva. Mentre taglierà i fondi per il Superbonus 110% e per il reddito di cittadinanza. Nella legge di bilancio cambierà la tassa sugli extraprofitti delle imprese dell’energia. E ci sarà una “tassa verde” per le società di distribuzione come Amazon. Mentre il tetto ai contanti arriverà a 3 mila o 5 mila euro. E il deficit aumenterà: dal 3,9% al 4,5%. Significa da 10 a 22 miliardi di spesa aggiuntiva. Ma è anche «il limite massimo prima di entrare nella zona di rischio», secondo gli investitori internazionali.

 

Credits: today

 

Scritto da: ester.cavallo

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