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Per guardare al futuro con fiducia le imprese oggi non possono fare a meno di porre attenzione al benessere lavorativo. Secondo l’HR Study 2022 condotto nel mese di febbraio da Personio, scaleup tedesca divenuta in pochi anni uno dei principali fornitori di software HR, circa il 46% dei dipendenti delle piccole e medie imprese europee prevede di cercare un nuovo lavoro nei prossimi 12 mesi. Diverse le motivazioni che spingono verso questa scelta: il 32% degli intervistati (anche italiani) abbonderebbe il proprio posto per via di un ambiente stressante; 31% a causa della mancanza di apprezzamento del proprio lavoro; il 30% per la mancanza di opportunità di promozione. Bastano questi pochi dati per far comprendere come con un ribaltamento del paradigma “vivere per lavorare” in “lavorare per vivere” abbia indotto la necessità di introdurre azioni per sviluppare e mantenere il benessere in azienda.
Il benessere lavorativo, secondo la definizione data dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), si riferisce a tutti gli aspetti della vita lavorativa, dalla qualità e sicurezza dell’ambiente fisico, al modo in cui i lavoratori si sentono riguardo al loro lavoro, al loro ambiente di lavoro, al clima sul lavoro e all’organizzazione del lavoro. Il mancato riconoscimento della necessità di promuovere il benessere dei lavoratori, sostiene l’ILO, può dare origine a problemi sul posto di lavoro, come stress, bullismo, conflitti, abuso di alcol e droghe e disturbi della salute mentale. Le potenziali soluzioni, come una leadership attenta, la comunicazione e l’attenzione all’apprendimento e allo sviluppo, sono essenziali per chiunque si impegni a rendere il posto di lavoro un luogo più dignitoso e soddisfacente.
Quattro i principali vantaggi immediatamente evidenti del supportare il benessere dei dipendenti: minore assenteismo e turnover, più le risorse si trovano a proprio agio all’interno dell’ambiente di lavoro, si sentono motivati, mantengono una predisposizione positiva, più si allontana lo spettro del burnout e di conseguenza si riduce il tasso di assenteismo e il rischio di dimissioni volontarie; sviluppa resilienza, perseguire una strategia per il benessere sul lavoro significa anche mettere in grado le persone di gestire e affrontare eventi imprevisti ; migliora l’engagement e la produttività, è noto come dipendenti soddisfatti e motivati siano più spinti a impegnarsi nel raggiungimento degli obiettivi e a creare legami duraturi con l’azienda; migliora l’employer branding, i dipendenti sono i primi brand ambassador, da ciò che comunicano verso l’esterno dipende il livello di attrazione dell’azienda come datore di lavoro.
per promuovere la salute e il benessere dei dipendenti? A questo dubbio risponde l’Harvard Business Review con 7 suggerimenti.
Avere poca discrezionalità su come viene svolto il lavoro, afferma l’HBR anche sulla base dei dati rilevati dalla ricerca “Stress…al lavoro” condotta dal National Institute for Occupational Safety and Health, è associato non solo a una salute mentale peggiore, ma anche a tassi più elevati di malattie cardiache. Inoltre, la combinazione di elevate richieste di lavoro e scarso controllo sul lavoro aumenta significativamente i rischi di diabete e di morte per cause cardiovascolari.
Dare ai lavoratori più scelta o controllo sui propri orari di lavoro migliora la loro salute mentale. Ciò può comportare semplicemente la possibilità di variare orari di inizio e di arresto e facilitare lo scambio dei turni di lavoro che devono essere eseguiti in loco.
Molte società di vendita al dettaglio e di servizi oggi utilizzano la pianificazione “just in time” per cercare di far corrispondere la manodopera alla domanda fluttuante. Ma orari irregolari e imprevedibili rendono difficile per i lavoratori in prima linea gestire le proprie vite personali e le responsabilità familiari generando una serie di conseguenze negative, tra cui una qualità del sonno peggiore e un maggiore stress emotivo. Al contrario una maggiore stabilità degli orari può avvantaggiare sia le aziende che i dipendenti.
Dare ai dipendenti l’opportunità di partecipare ai miglioramenti sul posto di lavoro può essere un approccio efficace per promuovere il loro benessere.
Elevate richieste di lavoro, ad esempio lunghe turni o la elevata pressione lavorativa, possono avere un impatto sostanziale sulla salute e sul benessere dei dipendenti, inclusi maggiori tassi di sintomi di depressione, ipertensione e malattie cardiovascolari.
Molti dipendenti sono impegnati nella cura dei figli e nell’assistenza di genitori anziani e devono affrontare sfide maggiori per conciliare lavoro e vita privata. Offrire più supporto alle famiglie e, in generale, alle esigenze personali dei dipendenti aiuta a migliorare il benessere lavorativo all’interno dell’organizzazione.
Creare una cultura del lavoro in cui i dipendenti possano sviluppare relazioni di supporto con i colleghi può essere una strategia importante per aumentare il benessere dei lavoratori. Molte pratiche di gestione che migliorano il benessere dei lavoratori, conclude l’HBR, vanno a vantaggio anche dei datori di lavoro: a lungo termine, le aziende che si preoccupano del well-being dei propri dipendenti avranno maggiori probabilità di avere dipendenti che si preoccupano a loro volta della salute dell’azienda.
Scritto da: ester.cavallo
7 consigli per migliorare il benessere lavorativo guardando al futuro dipendenti fare impresa innovazione lavoratori
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