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Case green, via libera definitivo Ue ma Italia e Ungheria votano contro la direttiva: Sanzioni, costi e scadenze

todayAprile 13, 2024 7

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L’atteso via libera alla direttiva che prevede lavori nelle abitazioni per migliorare la classe energetica e ridurre le emissioni

12 aprile 2024 – I ministri europei riuniti al Consiglio Ue Ecofin hanno dato il via libera alla nuova direttiva sulle abitazioni ecologiche. Questa mattina è stata confermata l’accordo raggiunto con l’Eurocamera lo scorso dicembre, che stabilisce nuove norme mirate a rendere tutte le proprietà immobiliari dell’Unione Europea a emissioni zero entro il 2050. Nonostante l’approvazione, l’Italia e l’Ungheria hanno espresso voto contrario all’intesa, mentre Repubblica Ceca, Croazia, Polonia, Slovacchia e Svezia si sono astenute. Tuttavia, la direttiva sarà vincolante per tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, che dovranno quindi conformarsi alle disposizioni stabilite.

Case Green l’Italia ha votato contro

“Abbiamo votato contro la direttiva sulle case green, si è concluso l’iter. Il tema è chi paga. Abbiamo esperienze purtroppo note in Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti oggi a Lussemburgo per l’Ecofin. “È una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga? Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa”.

Così l’Ecofin (il Consiglio composto dai ministri dell’economia e delle finanze di tutti gli Stati membri) ha dato il via libera al provvedimento che prevede una serie di interventi al fine di rendere gli appartamenti meno inquinanti (in particolare in relazione alle emissioni dovute al riscaldamento). Una serie di interventi particolarmente impattanti soprattutto per l’Italia che ha un tessuto immobiliare fatto di molte case vecchie.

Cosa prevede la direttiva case green

La direttiva case green prevede la riduzione del 16% del consumo energetico e della produzione di gas a effetto serra entro il 2030 e del 20-23% entro il 2035. C’è anche un’altra scadenza prevista: lo stop alla produzione e vendita delle caldaie alimentate a combustibile fossile dal 2040. L’obiettivo è arrivare a un “parco immobiliare” a emissioni zero entro il 2050. L’Italia dovrà recepire la direttiva stilando un proprio piano nazionale e ci sarà la possibilità di stabilire delle deroghe, per esempio per gli edifici storici. In linea generale, però, è già possibile individuare gli interventi che le famiglie dovranno effettuare (e, in mancanza di incentivi, sostenere economicamente) per migliorare la classe energetica della propria casa.

Scritto da: Redazione

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