Economia

Energie Rinnovabili e Materiali Eco-sostenibili: Il Futuro delle Abitazioni Ecologiche Obbligatorie nell’UE dal 2030

todayAprile 14, 2024 26

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La normativa europea stabilisce che tutti gli edifici di nuova costruzione, a partire dal 2030, debbano essere “a emissioni zero”. Di seguito sono elencate tutte le soluzioni attualmente disponibili sul mercato.

Con l’approvazione definitiva delle istituzioni europee della cosiddetta “direttiva Case Green”, l’Italia è ora chiamata a sviluppare un piano straordinario per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici. Tuttavia, vi è un altro aspetto di questa direttiva, altrettanto cruciale ma spesso trascurato, che riguarda il raggiungimento degli obiettivi stabiliti da Bruxelles attraverso la costruzione di nuovi edifici. Il provvedimento stabilisce che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere “a emissioni zero”, mentre per gli immobili pubblici tale obbligo entrerà in vigore già dal 2028. Questa specifica tecnica è indicata con l’acronimo NZEB, che sta per “Nearly Zero Energy Buildings”, ossia edifici ad altissima efficienza energetica con un bassissimo o nullo fabbisogno di energia. In realtà, le novità introdotte dalla direttiva europea avranno un impatto limitato in Italia, poiché fin dal 2021 tutti gli edifici di nuova costruzione (o soggetti a una ristrutturazione significativa) devono già rispettare i requisiti dello standard nZEB. Alcune regioni hanno addirittura adottato misure più ambiziose, anticipando le scadenze nazionali tramite un decreto del 2015, durante il governo Renzi. Ad esempio, in Lombardia l’obbligo di adeguare i nuovi edifici allo standard nZEB è entrato in vigore nel 2016, mentre in Emilia-Romagna nel 2017 e per tutti gli edifici pubblici nel 2019. Secondo l’ultimo rapporto dell’Enea, circa 45.000 unità immobiliari in Italia sono classificate come nZEB, salendo a 47.000 se si considera anche il settore non residenziale. Un esempio virtuoso è il progetto Sinfonia, avviato nel 2016 dal comune di Bolzano (con il cofinanziamento dell’Unione Europea) per ristrutturare 12 case popolari ed elevare il loro livello di efficienza fino a raggiungere lo standard nZEB. “Questo è esattamente il percorso che dovremmo intraprendere. Abbiamo bisogno di progetti simili a livello nazionale”, afferma Giovanni Mori, ingegnere energetico, attivista per il clima e divulgatore scientifico. “Attualmente abbiamo un tasso di miglioramento dell’efficienza energetica di circa l’1% all’anno, ma l’obiettivo è triplicare questa velocità”, aggiunge.

Scritto da: Redazione

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