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Giorgia Meloni: “Lo Stato non tratta con il terrorismo”

todayFebbraio 3, 2023

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Giorgia Meloni: “Lo Stato non tratta con il terrorismo”

Giorgia Meloni: “Lo Stato non tratta con il terrorismo” , “Esattamente come abbiamo sempre detto che lo Stato non tratta con la mafia”.

Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, a Diritto e rovescio, su Rete4.

“Se stabilissi il principio che chiunque sta al 41 bis fa lo sciopero della fame e io lo tolgo dal 41 bis, noi – ha continuato – domani quanti mafiosi avremmo che fanno lo sciopero della fame? E se non tiriamo fuori quei mafiosi che fanno lo sciopero della fame al 41 bis altrimenti ci fanno saltare le macchine, quante macchine salterebbero?”.

“Una cosa interessante che non si è notata: Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe…”.

Così Giorgia Meloni. “Penso che bisogna fare un po’ di chiarezza. Chi è Alfredo Cospito? È un anarchico, in carcere perché condannato per il reato di strage e perché tra le altre cose ha sparato alle gambe di un dirigente di Ansaldo nucleare. Cospito finisce al 41 bis perché durante la detenzione mandava o trovava il modo di fare arrivare messaggi agli anarchici che erano fuori dicendo ‘continuate la lotta, organizzatevi'”, ha detto la premier.

“Il 41 bis è un istituto preciso che viene preso in considerazione in base alla gravità del reato e alla capacità che si ha di comunicare con l’esterno e se c’è una pericolosità in quella comunicazione – ha aggiunto -. Cospito per questo finisce al carcere duro e comincia a fare lo sciopero della fame non solo perché rifiuta il carcere duro ma anche perché rifiuta l’istituzione del carcere“.

 

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Intanto a Roma “Lettere occupata. Al fianco di Alfredo, contro il 41bis”. Questo lo striscione esposto sulla facciata della facoltà di Lettere della Sapienza, al termine dell’assemblea in solidarietà ad Alfredo Cospito, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, gli studenti hanno annunciato che occuperanno la facoltà. “Tutti e tutte libere”, il coro degli studenti. “L’udienza in Cassazione è stata anticipata al 24 febbraio ma Cospito potrebbe morire prima. Se Alfredo morirà la lotta continuerà e sarà ancora più determinata”.

Lo ha detto uno dei componenti dell’Assemblea permanente di solidarietà con Alfredo Cospito nel corso dell’assemblea pubblica alla Sapienza, a cui partecipano collettivi, i movimenti Cambiare Rotta, Osa e anarchici. “È stato detto che lo Stato non si arrende ma è solo grazie alla mobilitazione che siamo riusciti ad avere qualche cosa, altrimenti Alfredo sarebbe morto nel carcere di Bancali”, ha aggiunto. “Gli anarchici non fanno trattative con lo Stato. Alfredo non fa trattative con lo Stato -ha aggiunto l’esponente dell’assemblea- Alfredo parla con i mafiosi?

Certo, essendo rinchiuso al 41 bis è chiaro che parli con i mafiosi, se fosse in un convento parlerebbe con i frati. Lui ha rotto le dinamiche del 41 bis e continua a parlare con i detenuti delle altre celle nonostante non possa farlo, è la sua forma di protesta”.

Alfredo Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza

con tutte però le dovute cautele. Ha una conclusione aperta, che si affida alle valutazioni dell’autorità politica, il parere consegnato dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo al ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un documento lungo una decina di pagine che – a quanto si è appreso – non dà dunque un’indicazione netta, pur ribadendo che fu fondata la decisione del 5 maggio del 2022 di applicargli il carcere duro.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Torino

ha inoltrato al ministero della Giustizia il parere sul 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Nulla è trapelato sul contenuto del parere. Il parere della Dda subalpina arriva a seguito dell’istanza presentata nelle scorse settimane al ministero della Giustizia dall’avvocato difensore di Cospito, Flavio Rossi Albertini. Il 41 bis per l’anarchico era stato disposto dal ministero il 4 maggio 2022 – quando la guardasigilli era Marta Cartabia – dopo un’istruttoria in cui, fra l’altro, erano state acquisite due annotazioni della Dda del 10 dicembre 2020 e del 4 aprile 2022.

Parere contrario alla revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito è stato dato al ministero della Giustizia dal procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo.

Lo si apprende da fonti qualificate, secondo le quali il documento conterrebbe dei riferimenti alla necessità di monitorare costantemente le condizioni di salute del detenuto.

Il 41 bis per l’anarchico era stato disposto dal ministero il 4 maggio 2022 – quando la guardasigilli era Marta Cartabia – dopo un’istruttoria in cui, fra l’altro, erano state acquisite due annotazioni della Dda del 10 dicembre 2020 e del 4 aprile 2022. Parere contrario alla revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito è stato dato al ministero della Giustizia dal procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo. Lo si apprende da fonti qualificate, secondo le quali il documento conterrebbe dei riferimenti alla necessità di monitorare costantemente le condizioni di salute del detenuto.

E’ stata anticipata al 24 febbraio l’udienza in Cassazione sull’istanza presentata dal difensore di Cospito dopo il no al reclamo contro il 41 bis dichiarato da Tribunale di Sorveglianza di Roma. E’ quanto si apprende da fonti della difesa.

“Dopo oltre 105 giorni di sciopero della fame la situazione è estremamente critica. Attendiamo le determinazioni ma qualcuno faccia sapere in tempi rapidi ad Alfredo Cospito se il provvedimento verrà revocato. Non c’è più tempo”. Lo ha detto l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’anarchico Alfredo Cospito, prima di un evento a Milano. Cospito oggi “l’ho trovato come una persona che non si alimenta da 105 giorni – ha concluso – è un uomo provato da questo lungo sciopero”.

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Scritto da: ester.cavallo

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