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ONU sotto accusa: l’Arabia Saudita alla guida dei diritti delle donne

todayMarzo 29, 2024 31

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ONU sotto accusa: l’Arabia Saudita alla guida dei diritti delle donne

ONU sotto accusa: l’Arabia Saudita alla guida dei diritti delle donne .L’ultima mossa delle Nazioni Unite ha scatenato un putiferio. L’Arabia Saudita è stata infatti nominata alla guida della Commissione sull’uguaglianza di genere dell’ONU, suscitando forti critiche da parte delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Il regno wahhabita, infatti, ha una storia poco invidiabile in fatto di diritti delle donne e la nomina è vista come un paradosso e una mossa controverso.

L’ambasciatore saudita Abdulaziz Alwasil è stato eletto presidente della CSW senza opposizioni, nonostante il silenzio calato nell’aula al momento della proposta. Questo passaggio di consegne anticipato, originariamente previsto per le Filippine, sembra essere il risultato di pressioni esercitate dall’Arabia Saudita per ottenere la presidenza.

Il voto è avvenuto per acclamazione senza alcuna opposizione formale, ma questo non ha fermato le voci di protesta delle ONG. Amnesty International e Human Rights Watch hanno denunciato apertamente la scelta, sottolineando come l’Arabia Saudita sia lontana anni luce dall’emancipazione femminile e dall’uguaglianza di genere.

Il regno continua a imporre una tutela maschile sulle donne, obbligandole ad obbedire ai mariti e a sottostare a leggi discriminatorie in ambito familiare, mentre attiviste coraggiose che lottano per i diritti femminili vengono incarcerate e sottoposte ad abusi.

La nomina arriva in un momento simbolico, in cui si celebra il trentesimo anniversario della dichiarazione di Pechino per l’emancipazione femminile, rendendo il contrasto ancora più evidente. Le organizzazioni per i diritti umani chiedono all’Arabia Saudita azioni concrete per abolire il controverso sistema di tutela maschile e modificare le leggi discriminatorie, piuttosto che limitarsi a ottenere ruoli di prestigio a livello internazionale.

La mossa dell’ONU è stata anche un cedimento alle pressioni diplomatiche saudite, che hanno sapientemente manovrato per ottenere la presidenza, sventando le aspettative del Bangladesh. Ma la comunità internazionale non può chiudere un occhio su una situazione interna così critica, dove le donne sono ancora cittadine di serie B e la libertà di espressione è fortemente limitata.

La domanda che molti si pongono è se l’Arabia Saudita sia davvero il paese più adatto a guidare la Commissione sull’uguaglianza di genere dell’ONU. La risposta, al momento, sembra essere un chiaro e sonoro “no”.

Scritto da: ester.cavallo

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