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Superbonus: stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito

todayFebbraio 17, 2023

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Superbonus: stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito

Superbonus: stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito .Migliaia di aziende a rischio. Dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni. Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila.

L’Ance lancia l’allarme: “Vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato”. Critiche le opposizioni.

Per i bonus d’ora in avanti non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione: a prevederlo è il dl sulla cessione dei crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali, approvato in serata dal Consiglio dei ministri.

A seguire il presidente della Repubblica Mattarella ha emanato il DL e il relativo ddl di conversione Dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi (dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, dalle facciate alle colonnine) “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni previste al posto delle detrazioni fiscali, cioè cessione e sconto.

Fanno eccezione gli interventi per cui sia già stata presentata la Cila. Nel caso di interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila, deve risultare adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori.

Infine per gli interventi comportanti demolizione e ricostruzione degli edifici deve essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo. Il decreto affronta anche il nodo della responsabilità solidale dei cessionari, che viene esclusa per chi è in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere.

Questo per “eliminare le incertezze” che hanno frenato tanti intermediari dall’assorbire questi crediti, ha spiegato il ministro Giorgetti, sottolineando come tutto l’intervento si sia reso necessario “per bloccare gli effetti di una politica scellerata usata” che è finita per costare a 2mila euro a ciascun italiano

. Inoltre viene fermata sul nascere l’esperienza da poco avviata da alcuni enti pubblici di acquistare i crediti incagliati: non potranno più farlo.

Uno stop che ferma di fatto un fenomeno che aveva preso piede da poco, ma che aveva avuto un certo seguito. Ma proprio questi acquisti, come ha evidenziato Eurostat, “avrebbero impatto diretto sul debito pubblico”, ha spiegato Giorgetti.

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Scritto da: Redazione

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