L’apertura degli archivi vaticani si inserisce nella politica di trasparenza iniziata da Giovanni Paolo II e difesa da Papa Francesco. Una ricerca della verità invocata e reclamata dai familiari della ragazza scomparsa da anni. Malgaro i genitori non hanno mai perso le speranze, il caso era stato chiuso nell’ottobre del 2015 per mancanza di prove consistenti. Le nuove indagini potrebbero risolvere anche un secondo enigma, la scomparsa della coetanea di Emanuela, Mirella Gregori. Anche lei sparita nel nulla durante lo stesso anno.
Una vicenda che non è mai uscita dai riflettori e che ha gettato pesanti ombre sulla Chiesa.
La famiglia Orlandi aveva scritto a papa Francesco a fine 2019
La famiglia Orlandi, infatti, è da mesi in attesa di una convocazione da parte del Promotore di Giustizia Vaticano. “Io avevo scritto al Papa il quale, rispondendomi, mi aveva indicato di avere un confronto con il Pg. Lo abbiamo subito chiesto”, diceva a luglio 2022 sempre l’avvocato Sgrò, riferendo che per questo si era attivata con il promotore di Giustizia “a gennaio”, quindi esattamente un anno fa. La lettera inviata dagli Orlandi al Papa risalirebbe invece a fine 2019, secondo la documentazione raccolta nel sito dedicato alla vicenda di Emanuela Orlandi.
I legali della famiglia
«Noi ne siamo all’oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati». Lo dice la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, commentando con l’ANSA la notizia della riapertura delle indagini vaticane sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.
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